Resoconto Aperitivo femminista del 12 Agosto 2021

aperitivo femminista 4

Come previsto si è tenuto il 12 Agosto 2021 ad Ariano Irpino l’Aperitivo femminista, presenti 7 donne e 4 uomini. È il terzo appuntamento di questa riunione periodica in cui in atmosfera amichevole e rilassata ci si confronta su tematiche riguardanti il femminismo, il movimento che si occupa in maniera critica e pratica della condizione delle donne.

Nell’introduzione Gennaro ha fornito accenni riguardi alla nascita del gruppo di confronto***, ha fatto riferimento ai temi trattati nei due precedenti appuntamenti (4.08.2020 ad Ariano, 13.12.2020 online) e ha parlato del femminismo intendendolo in senso ampio come sollecitazione a relazioni NON dannose di vario tipo: relazione nei confronti della natura, relazioni sociali, relazione nei confronti di se stessi.

Lucia ha tenuto la prima delle due relazioni, riguardante Aleksandra Kollontaj (1872-1952), la prima ministra donna in assoluto. Ha informato di punti chiave della biografia della donna russa che proveniente da una famiglia facoltosa si legò invece al movimento operaio russo e internazionale e fu tra il 1917 e il 1918 ministra nel governo bolscevico: commissaria del popolo per l’assistenza sociale. Tra gli aspetti trattati nella relazione: l’opposizione della Kollontaj al femminismo borghese, i provvedimenti da lei promossi al fine della trasformazione delle condizioni delle donne, i contrasti all’interno del partito, le sue riflessioni sull’amore espresse nel testo “Largo all’eros alato!” del 1923.

Dalla discussione è emersa la funzione di incoraggiamento che può avere ripercorrere vicende biografiche di attiviste femministe. Sempre nella discussione si è fatto più volte riferimento all’aspetto culturale del maschilismo. A questo proposito faccio qui una modestissima proposta operativa di carattere concettuale: meglio che parlare dicultura maschilista” sarebbe parlare diabitudine maschilista” o meglio “abitudini maschiliste”, in questo modo rivolgeremmo l’attenzione a individuare quelle concrete pratiche quotidiane che già da adesso è possibile modificare e la smetteremmo semplicemente di sospirare a causa di quanto è difficile cambiare la mentalità.

La seconda relazione, tenuta da Valentina, ha avuto al centro il Consiglio comunale delle donne di Ariano. Tra gli obiettivi del Consiglio delle donne quello di rappresentare uno spazio per il confronto e la proposta e una occasione di allenamento alla partecipazione di chi, le donne, sono sempre spesso sotto-rappresentate all’interno degli organi politici. L’attuale Consiglio delle donne, organismo previsto già dal 2001 (!) dall’articolo 87 dello Statuto Comunale di Ariano, ma solo ora finalmente istituito, è articolato in una ampia assemblea di iscritte (attualmente poco più di 40) e in un direttivo di pochi membri (partecipanti di diritto + partecipanti elette).

Se si è parlato di una eterogeneità nella composizione della citata assemblea, relativamente alle sensibilità e professionalità in essa presenti, nella discussione è stato anche fatto riferimento alla partecipazione (ancora) numericamente carente di donne appartenenti ai ceti popolari, o comunque con un titolo di studio inferiore. La partecipazione dei ceti sociali popolari da una parte trova limiti in condizioni sociali strutturali, dall’altra può essere maggiormente garantita attraverso operazioni più capillari di divulgazione e operazioni mirate di coinvolgimento. Tra gli altri temi toccati nel dibattito è stato menzionato l’impegno che il movimento femminista dovrebbe prendere in carico ai fini della formazione delle nuove generazioni: si è fatto riferimento alla scuola e addirittura a come la catechesi e il mondo religioso potrebbero sforzarsi di propagare figure ed episodi religiosi alternativi a quelli tendenzialmente maschilisti (come esempio negativo è stato citato quello della figura della donna nel peccato originale) o comunque proporre interpretazioni non-maschiliste di quegli stessi racconti. Sempre a proposito della formazione è stato anche giustamente ribadito che puntare solo sulle nuove generazioni è destinato al fallimento, dato che esse rappresentano una piccola parte della popolazione. In effetti delegare il cambiamento alle prossime generazioni pare proprio una forma di comodo attendismo o opportunistica attesa, una specie di vigliaccheria, per dirla in maniera più rude.

Non abbiamo purtroppo fatto foto della serata, prese come eravamo a discutere. Chi ha partecipato è invitata/-o a integrare, correggere, criticare questo resoconto commentando qui sotto. Anche commenti di chi ora ha letto sono più che benvenuti!

***Una precisazione: NON è Ariano in Movimento l’organizzatrice dell’incontro, ma un paio di membri di AiM partecipano quando possono all’Aperitivo femminista. Così questo non è un resoconto ufficiale, ma una sintesi elaborata da chi di noi è stato presente all’ultimo appuntamento.

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